Un vero piatto del Made in Italy oltre ad ingredienti rigorsamente coltivati e prodotti in Italia richiede anche lavorazioni tipiche della nostra tradizione culinaria.

La Macelleria e  Salumi D’ Andrea propone una serie di ricette, semplici nella realizzazione, tipiche della nostra tradizione che vedono come prodotto principe l’utilizzo di tagli di carne e salumi della tradizione italiana.

Un antipasto sfizioso o un secondo stuzzicante: i gamberi con lardo sono una ricetta eclettica e soprattutto molto gustosa. Ovviamente il lardo di Colonnata è il migliore sul mercato: realizzato con suini italiani 100%, viene salato e stagionato in conche di marmo a temperatura naturale. Sale marino, spezie ed erbe aromatiche sono quel quid in più che lo rende l’ingredienti ideale per un piatto in accoppiata con i gamberi.

Ricette di gamberi al lardo di colonnata, 2 varianti

Ecco la prima ricetta che andiamo a vedere (porzioni per quattro persone). Prendere innanzitutto 12 gamberoni freschi o decongelati, olio, sale, pepe, prezzemolo, lardo di Colonnata e un limone. In primis bisogna pulire i gamberoni, togliendo le zampette, gli anelli centrali del carapace, il filo nero e l’intestino (si trovano sul dorso del gambero). Poi bisogna lavarli delicatamente e metterli a sgocciolare.

A questo punto preparare un’emulsione di olio, prezzemolo tritato, succo di limone, sale e pepe. Condire i gamberoni e metterli in una coppa: così si insaporiranno per un quarto d’ora (ogni tanto bisogna girarli). Ora si può prendere il lardo e tagliarlo a fettine sottili. I gamberi vanno sgocciolati, avvolti nel lardo e sistemati in una teglia da mettere in forno preriscaldato a 180°C per 10 minuti circa. Per ulteriori cinque minuti passare il tutto sotto il grill, facendo dorare così il lardo. Il tuo piatto è pronto per essere servito!

Una seconda proposta che andiamo ad analizzare è speculare alla prima, ma con un quid in più che non potrà che farvi innamorare di questo piatto: una cremosa salsa di fagioli cannellini. I gamberi al lardo, così accompagnati, risulteranno ancora più gustosi, perfetti per essere serviti come antipasto ma anche come secondo.

Si tratta di un piatto molto facile da preparare. Innanzitutto private le code di gambero della corazza, rimuovete poi l’intestino e il filamento nero che si trova nella parte superiore della coda (come spiegato nelle righe precedenti). Pulite di nuovo i gamberi e avvolgete ognuno nella fetta di lardo. A questo punto disponete il tutto su una teglia ricoperta da carta da forno. Per dare ancora più gusto al tutto consigliamo di inserire sotto ogni fetta di lardo un po’ di rosmarino.

E’ tutto pronto per la cottura: 10 minuti a 180°. Intanto però bisogna preparare anche la crema di cannellini. Metterli in un mixer, frullarli e nel mentre aggiungere un cucchiaio d’olio extravergine di oliva, un pizzico di sale e del pepe macinato. La vostra crema è pronta: in ogni piatto mettete tre gamberi e una ciotolina con un po’ di crema, che sarà spalmata a piacere su ogni gambero con lardo.

Non è detto che debbano essere per forza usati i fagioli: in questo caso è particolarmente indicata è anche la crema i ceci.

La pancetta affumicata è un salume ricavato dal ventre del maiale, composto in larga misura dalla parte bianca (tessuto adiposo) rispetto alla parte rossa (muscolo). Come viene preparata? Una volta composta viene stesa, cosparsa di sale, pepe nero, spezie ed erbe aromatiche. Ma soprattutto la particolarità è il suo processo di affumicatura a freddo: essa dura alcuni giorni e viene effettuata con il fumo di legni aromatici come faggio, melo o abete.

La pancetta affumicata, anche a casa

Esiste una variante di questo processo, ovvero la pancetta affumicata a caldo. Tipica delle regioni alpine, questa preparazione consiste nella cottura a vapore (80-90 gradi circa) fatta insieme all’affumicatura, e viene utilizzata spesso nelle cotture in umido per insaporire piatti o come ingrediente principale.

Affumicare la pancetta in casa non è un procedimento di per sè complicato. Serve innanzitutto un forno dove poter procedere (l’ideale sarebbe un forno a legna, ma potete anche optare tranquillamente per un normale forno elettrico o a gas che sicuramente avete in casa). In commercio esistono anche degli apposito affumicatori casalinghi: un acquisto da fare, se contate di affumicare spesso i cibi che preparate (non solo la pancetta, pensiamo ad alcuni formaggi ad esempio).

Ritornando alla pancetta, per affumicarla vi serve un’umidità del 70%. Il procedimento non è difficile: basta avere alcuni utensili in casa. Innanzitutto serve una padella di ferro forata da rendere rovente, poi della carbonella ecologica da aggiungere, erbe aromatiche, fili di paglia per il fumo e un cucchiaio di zucchero.

La padella va coperta con un coperchio e posta nella parte più bassa del forno, mentre la teglia va coperta con il ghiaccio e messa nella parte superiore. Ecco che deve partire l’affumicatura: lasciate così per 4 ore e poi mettete la pancetta nei sacchetti di plastica per alimenti e immergetela in un composto d’acqua (1 litro), ghiaccio (2 kg) e sale grosso (1kg).

Ricette con la pancetta affumicata

Di seguito vi proponiamo un tris di piatti con protagonista indiscussa proprio la pancetta affumicata. Siete pronti? Ottimo, partiamo!

1) Insalata di pasta rustica con cubetti di pancetta affumicata

Le temperature calde estive potrebbero non invogliare molto a preparare un piatto di pasta, ma invece una buona insalata fresca e sfiziosa è tutta un’altra cosa. L’insalata rustica di pasta è un primo piatto di verdure insaporito con cubetti di pancetta affumicata. Si tratta di una ricetta veloce e facile da preparare, che porterà in tavola un piatto gustosissimo e coloratissimo.

2) Frittata di carciofi, funghi e pancetta affumicata

Se vi piacciono le frittate allora con questa andate sul sicuro: vi servono solo degli champignon (oppure dei porcini), carciofi saltati in padello con prezzemolo e aglio e ovviamente i gustosi cubetti di pancetta affumicata. Si tratta di una ricetta ottima da servire sia come antipasto che come secondo, magari accompagnata da una buona insalatina con pomodorini.

3) Fajitas di pollo e cubetti di pancetta affumicata

Questa ricetta rappresenta una gustosa variante rispetto alla versione originale delle fajitas di pollo, direttamente dalla tradizione culinaria tex mex. L’aggiunta della pancetta affumicata rende questo piatto ancora più sfizioso e originale!

Insomma, c’è davvero l’imbarazzo della scelta nell’utilizzo di questo eclettico e buonissimo salume, che è diventato un vero e proprio prodotto DOP italiano.

Polpette, che passione! Sono sicuramente uno dei piatti che piacciono di più agli italiani: così piccole, ma così sfiziose, una tira l’altra! Le polpette di carne poi sono davvero semplici da realizzare: bastano pochi ingredienti et voilà, un abbondante piatto è servito! Cosa serve? Innanzitutto la carne macinata, l’ingrediente protagonista, ma anche uova, mollica, latte e giusto un sentore di cipolla.

La versione classica ha però tutta una serie di varianti diffuse in tutto lo stivale: le polpette sono entrate di diritto nella tradizione culinaria italiana, che è fantasiosa e originale per vocazione. Proprio per questa peculiarità ne troviamo di diverse tipologie e quindi ricette. Nelle prossime righe vi consigliamo le migliori ricette con le polpette di carne: ne abbiamo selezionate tre, ma ovviamente le varianti sono davvero tantissime!

Ricette per cuocere le polpette

1) Polpette al forno con pomodorini: si tratta di una ricetta semplice e veloce, da servire come secondo piatto. Serve carne macinata, formaggio grattugiato, uova, foglioline di maggiorana tritate insieme all’aglio, sale e pepe. Una volta che gli ingredienti sono amalgamati per bene e il composto è omogeneo, forma le palline e riponile in un vassoio foderato con carta da forno.

Fatto questo, prendi degli stecchini e immergili in acqua fredda per una decina di minuti, lava i pomodorini nel frattempo e tagliali a metà. Ogni polpetta vuole mezzo pomodorino, da fissare con lo stecchino. Un pizzico di sale sopra e puoi mettere le tue polpette in una pirofila sempre foderata con carta da forno (da ungere con olio). Cottura: 200 gradi per una mezzora (ogni tanto bagna le polpette con del brodo caldo). Una volta pronte, potrai servirle in tavola!

2) Polpette di carne in umido: sono un ottimo secondo piatto, anch’esso veloce da preparare e molto saporito. Meglio se servite con una porzione di riso basmati, rigorosamente in bianco. Cosa ti serve? Intanto delle olive verdi denocciolate da mettere a bagno in acqua tiepida per una ventina di minuti. Vanno poi asciugate e tritale. Una volta sbattuto un uovo e aver tritato due uova sode insieme a uno spicchio d’aglio e al prezzemolo, unisci il tutto con la carne tritata amalgamando e aggiungendo poi sale e pepe.

Forma le polpette e sbatti ancora un paio di uova: le polpette vanno passate qui e nella farina. Falle forare in una padella con olio e rigirale frequentemente. Puoi toglierle dopo qualche minuto e farle scolare in un piatto con carta da cucina. Trita altro prezzemolo e aglio, poi soffriggi in una casseruola e unisci polpette e passata di pomodoro. Dopo una mezzora scarsa il tuo piatto è pronto!

3) Polpettine all’aceto balsamico: variante davvero molto interessante. Hai bisogno innanzitutto del pancarrè: togli la crosta e immergilo nel latte. Una volta sgocciolato e strizzato, sbriciolalo nel mixer insieme a prosciutto crudo, mortadella e parmigiano reggiano grattugiato.

Ora puoi aggiungere anche la carne macinata, l’uovo e una grattugiata di noce moscata, con sale e pepe. Il composto deve essere omogeneo, in modo tale da poter creare piccole polpettine grandi come ciliegie.

Infarinale e e cuocile per cinque minuti a fuoco alto in una grande padella (dopo aver rosolato un po’ di scalogno tritato). Sfuma il tutto con aceto balsamico e aggiungi dello zucchero. Dopo due minuti potrai servire le polpette.

Quanto amiamo la pancetta? Eh si, gli italiani hanno una particolare predilezione per questo salume di suino, preparato per l’appunto con la parte della pancia dell’animale (di cui non si butta via niente, come ci insegnano i nostri nonni).

Il suo gusto così inconfondibile e intenso l’ha resa un caposaldo di diverse ricette: pensiamo alla carbonara, ma ce ne sono molte altre che possono essere servite dalla colazione al brunch, fino al pranzo e alla cena.

La pancetta è ottima sia per quanto riguarda l’insaporimento di alcune pietanze che come piatto forte (ad esempio nella farcitura di panini o nella classica colazione britannica, con uova e bacon). Insomma, si tratta di un ingrediente molto versatile, ma come cucinare la pancetta al meglio?

Come cuocere la pancetta

Potete optare per diverse soluzioni, partendo da un classico: la pancetta in padella. Meglio se di ghisa: prendetela e iniziate a metterci un po’ d’olio (non tantissimo, perché la pancetta è già grassa di suo).

Ponete le fette del salume adagiandole sulla padella e con fiamma bassa iniziate a cuocerla. In un attimo la cucina sarà inebriata dal tipico profumo. Dopo qualche minuto la pancetta inizierà ad arricciarsi su se stessa: è il momento di girarla, altrimenti brucerà.

Utilizzate le pinze o delle forchette per capovolgere il lato e cucinare anche quello opposto. Una volta rosolata da entrambe le parti, potrete toglierla: riponetela su un piatto con della carta assorbente, in modo tale che venga assorbito parte dell’olio e del grasso.

Pancetta al forno

Un altro validissimo metodo per cucinare bene la pancetta è al forno, specie ovviamente se ne dovete fare un grosso quantitativo. Prima di metterla a cuocere dovete però necessariamente scaldare il forno a 200°, e una volta fatto questo dovete riporre il salume in una teglia foderata di carta da forno. Lasciate cuocere per un quarto d’ora abbondante (il tempo può variare a seconda dello spessore della pancetta). Fatto questo, la vostra pancetta sarà cotta! Non resta che trasferirla su un piatto coperto con della carta assorbente.

Al microonde

Un terzo metodo che vi segnaliamo è quello del forno a microonde: è una cottura perfetta se si tratta giusto di qualche pezzetto di pancetta, magari per condire un’insalata o preparare un panino. Nulla di più, ma sicuramente è il metodo più veloce per uno spuntino veloce! Non bisogna fare altro che riporre qualche fetta di pancetta su un piatto e inserire quest’ultimo nel microonde. Il microonde andrà impostato per un minuto al massimo, a temperatura alta.

Come è venuta la vostra pancetta? Non è stato difficile cucinarla, vero? Potete davvero sbizzarrirvi e lasciarvi andare anche alla vostra fantasia (l’altro giorno ho preparato un piatto davvero succulento, ovvero spaghetti con pancetta e zucchine. Semplice, ma buonissimo). Il bello della pancetta è proprio questo: non richiede troppi minuti ai fornelli, solo un po’ di attenzione affinché venga buona e croccante. Un piatto fenomenale, e costa pochissimo: cosa chiedere di più?

L’ossobuco è un taglio di carne di vitello: questa premessa è necessaria per spiegare come va cotto e con quali metodi. Si tratta della parte superiore della gamba del bovino, vicino alla tibia: da questa si ricavano fette di circa 3-4 cm di altezza con tanto di osso.

Migliori ricette con l’ossobuco

Non si può non partire da un grande classico, ovvero l’ossobuco alla milanese, descritto benissimo da Pellegrino Artusi all’interno del primo ricettario della storia della cucina italiana. Ecco le sue parole: “Questo è un piatto che bisogna lasciarlo fare ai Milanesi, essendo una specialità della cucina lombarda. Intendo quindi descriverlo senza pretensione alcuna, nel timore di essere canzonato”.

Si tratta di un piatto che con ogni probabilità era già preparato nel Medioevo, con tanto di aggiunta della gremolada, ovvero un trito di prezzemolo e aglio con scorza di limone, molto profumato e che esalta ancora di più la bontà della carne di vitello.

In terre meneghine viene proposto come un secondo piatto unico, preceduto dal risotto allo zafferano. Può anche essere servito come piatto unico proprio insieme all’inconfondibile risotto giallo, o in alternativa con della succulenta polenta.

L’ossobuco però può anche essere cucinato in maniera diversa per una ricetta alternativa rispetto a quella classica milanese. E’ molto gustosa infatti la ricetta dell’ossobuco con piselli: quest’ultimi sono certamente uno degli accompagnamenti migliori per quanto riguarda la carne. Perché provare questo piatto? E’ presto detto: la cottura lunga che fa brasare la carne, il midollo che si scioglie e i piselli che assorbono il tutto rende questa preparazione davvero unica. Da provare insomma!

Come anche l’ossobuco al limone, una ricetta che esalta ancora di più la consistenza e il sapore della carne. Merito dell’asprezza del limone, che però risulta essere leggera e ben bilanciata con il sapore della carne. Come prepararla? Inizialmente bisogna mettere a scaldare una noce di burro in una casseruola, con pochissimo olio extravergine. Nel mentre prendete gli ossibuchi e iniziate ad inciderli, in modo tale che non tenderanno ad arricciarsi in cottura.

A questo punto infarinate tutti gli ossibuchi e fateli rosolare nella casseruola, girandoli costantemente per un risultato uniforme. Prendere dell’aglio e affettarlo (fate in modo che sia il più fine possibile), poi bisogna unirlo al contenuto della casseruola con il prezzemolo tritato. Lasciate che gusti e profumi si confondano per un minuti circa. Fatto questo, sfumate il tutto con del succo di limone e aromatizzate con la buccia grattata di un altro limone.

Ora bisogna solo attendere e lasciar cuocere per a fuoco lento per un’ora abbondante: gli ossibuchi dovranno essere molto teneri. Una volta cotti, potrete servirli a tavola con uno spicchio di limone.

ricetta arrosto di manzo con patate

Un grande classico dei giorni di festa è arrosto di manzo con patate è un grande piatto da proporre anche quando si hanno ospiti importanti.

Una ricetta semplice da mettere a tavola a ricetta per ottenere un ottimo secondo piatto sublime, goloso e nutriente. Per un risultato spettacolare scegliete la carne dal vostro macellaio D’Andrea che saprà consigliarvi il pezzo migliore. Abbinateci delle deliziose patate meglio se novelle, se vuoi renderlo unico e squisito andranno pensate e scelte con cura anche erbe e spezie, infine un pò della vostra maestria ai fornelli ed il piatto è in tavola.

Consiglio: l’aggiunta del sale è utile prima della cottura, l’arrosto va massaggiato con del sale grosso affinché assorba un po’ di sapore in più prima della cottura.

Ricetta arrosto di manzo con patate: ingredienti

  • 1 kg arrosto di manzo
  • 200 g di sedano
  • 2 carote
  • 1 cipolla
  • 2 dl vino bianco
  • brodo di carne quanto basta
  • 1 kg di patate novelle
  • 1 rametto di rosmarino
  • Olio extravergine d’oliva  (olio evo) quanto basta e sale e pepe quanto basta

Ricetta arrosto di manzo con patate: preparazione

Lavate bene le verdure e tagliatele a pezzetti: sedano, carote e cipolle. Prendere l’arrosto di manzo salarlo e peparlo, adagiatelo in una casseruola e rosolatelo con l’olio, aggiungendo le verdure. Bagnate il tutto con il vino bianco. Far cuocere a 180 gradi in forno per circa 1 ora, girando la carne di tanto in tanto e avendo la cura di bagnarla con il brodo di carne.

Pulire le patate ed aggiungerle nella teglia dell’arrosto, se desiderate un maggior sapore, oppure anche in una teglia a parte se preferite con olio, rosmarino, un pò di sale e pepe.

A fine cottura estraete l’arrosto ed affettatelo su un tagliere, disponete le fette su un piatto da portate aggiungendo il fondo di cottura, accompagnandolo con le patate.

 

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Siamo cresciuti con i film di Bud Spencer & Terence Hill, e possiamo dirlo con una certa fierezza: i film di quello che probabilmente rimane il duo comico più famoso e importante del cinema italiano erano più complessi di quanto si possa pensare ad una prima superficiale visione.

Dietro le scazzottate e le gag c’erano riflessioni sulla società, sulla politica e sui giochi di potere. Ma all’interno delle pellicole della coppia uno degli aspetti più importanti rimane senza dubbio il cibo, declinato in piatti gourmet come quello che vedremo nelle righe seguenti.

La ricetta salsiccia e fagioli era una vera e propria istituzione nei loro film: quante volte ho visto “Lo chiamavano trinità” davanti ad un buon piatto sostanzioso di un’accoppiata culinaria che ti mette altrettanto di buon umore. Andiamo perciò a vedere come preparare una pietanza che ti darà un sacco di energia. I fagioli, la salsiccia, il sughetto, una buona pagnotta di pane croccante e magari una birretta davanti ad uno dei film storici di Bud & Terence, cosa c’è di meglio?

Ricetta salsiccia e fagioli: ingredienti

  • 500 g di salsiccia
  • 200 g di fagioli borlotti freschi
  • 500 g di passata di pomodoro
  • 70 g di cipolle dorate
  • Vino rosso
  • Sale
  • Rosmarino
  • Pepe nero
  • Olio extravergine d’oliva

Ricetta salsiccia e fagioli: preparazione

Per prima cosa bisogna prendere i fagioli borlotti e metterli in ammollo per circa otto ore. Vanno poi scolati, sciacquati e versati in una pentola piena d’acqua fredda. Mettete a bollirli, non appena l’acqua sarà a temperatura abbassate la fiamma e lasciate cuocere lentamente per poco meno di un’ora. Consiglio: per far si che le bucce non si induriscano, meglio salare a fine cottura. Mentre il tutto cuoce approfittatene per tagliare una cipolla, che andrà poi sminuzzata con il coltello. A questo punto prendete una padella ben oliata e poi versate la cipolla. Fate soffriggere per cinque minuti abbondanti, per poi aggiungere la salsiccia da far rosolare per qualche minuto. Ogni tanto giratela perché altrimenti si brucerà.

Arrivati a questo punto sfumate con il vino, e non appena i fumi dell’alcol evaporeranno potete aggiungere rosmarino e passata di pomodoro. Adesso lasciate cuocere per una mezzora abbondante, e una volta fatto passare questo lasso di tempo scolate i fagioli cotti e amalgamateli al sugo. Attendete cinque, massimo dieci minuti. La vostra ricetta salsiccia e fagioli è pronta, potete finalmente servirla e accendere la tv!

Ancora un paio di consigli: i fagioli vanno cotti il tempo necessario, non di più, altrimenti si sfilacceranno tutti. Devono solo ammorbidirsi. Ultima cosa: se volete conservare la vostra fagiolata con salsiccia potete lasciarla in frigo massimo due giorni. Scaldata sarà ancora più buona! Potete anche decidere di congelarla, tuttavia questo sarà possibile solo se gli ingredienti utilizzati sono freschi.

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Oggi vi parliamo di un ingrediente con cui potrete sicuramente preparare un secondo con i fiocchi, magari per il vostro pranzo domenicale. I piatti che vi proponiamo oggi hanno tutti come protagonista indiscussa l’arista di maiale. Non lo conoscete? Si tratta di un taglio del suino davvero ottimo: è la parte disossata del carrè, detta anche lonza di maiale, lombo o lombata (il nome dipende dalla regione di riferimento).

Questo pezzo di carne comunque proviene dalla Toscana e dalla sua tradizione culinaria.

Per cucinarla bene servono sicuramente attenzione e pazienza, due ingredienti importanti tanto quanto quelli che metterete nel vostro piatto. La carne, infatti, ha bisogno di tempo per diventare morbida e umida, affinché il sugo si impregni bene.

Andiamo dunque a vedere le migliori ricette per cucinare l’arista e per rendere questo pezzo morbido e saporito.

Arista: ricette migliori

Partiamo dall’arista al latte: si tratta di un secondo piatto assolutamente non complesso da realizzare, che risulterà essere di un sapore e di una morbidezza davvero unica. Ed è proprio il latte a rendere quell’effetto di morbidezza, mentre il rosmarino conferisce alla carne un gusto aromatico che ben conosciamo. Une delle peculiarità di questo piatto, oltre al fatto di essere davvero buono, è che si abbina perfettamente ad ogni tipo di contorno. Ottima anche riscaldata, l’arista al latte è una pietanza ottima per il pranzo domenicale ma non solo.

Altra ricetta che vi consiglio di provare è l’arista di maiale in tegame. Si tratta di un secondo piatto davvero stuzzicante, che profuma di mediterraneo da ogni poro, soprattutto grazie all’aglio e al rosmarino. E’ questa deliziosa coppia a rendere la carne ancor più sfiziosa. Insieme ad essi, anche il vino rosso (meglio se corposo) contribuisce a rendere questa ricetta ancora più gustosa e morbida.

Un altro piatto che vogliamo consigliarti è l’arista all’arancia: è un secondo molto eclettico, adatto sia per pranzi che per cene in famiglia o per occasioni speciali. L’arancia e l’arista sono un’accoppiata davvero interessante, in quanto il sapore e il profumo del primo ingrediente vanno a sposarsi bene con le essenze del secondo. Per far sì che questo matrimonio si realizzi nel migliore dei modi potete marinare la carne in un misto di buccia e succo di arancia, magari aggiungendo qualche spezia nel composto. L’arista diventerà così più morbida e gustosa.

Infine, vediamo un’ultima ricetta, ovvero l’arista di maiale alla birra: si tratta di un secondo piatto unico, davvero gustoso. E’ un classico arrosto di maiale, dove però è la birra l’ingrediente che crea la magia: perfetta per essere accompagnata da un contorno di patate al forno, questa ricetta vi saprà stupire.

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Oggi andiamo a scoprire una ricetta davvero sfiziosa, che si presenta come un’esplosione di profumi e sensazioni: stiamo parlando del pollo allo zafferano. Si tratta di un secondo piatto contraddistinto dalla sua leggerezza, oltre che dal gusto inconfondibile: merito del pollo, una delle carni bianche più amate, e della salsa color zafferanno.

E’ anche una ricetta molto semplice, dal momento che si realizza in pochi e facili passaggi: il pollo allo zafferano è perfetto per ogni stagione ed occasione, ma vi consigliamo di condividere i suoi aromi in una cena organizzata con amici. Porterete in tavola un piatto cremoso (merito della salsa colorata ottenuta con la panna e lo zafferano) che ricorderà un po’ il pollo al curry.

Ingredienti

Entriamo più nel dettaglio partendo dagli ingredienti della ricetta del pollo allo zafferano.

Ecco di seguito la lista dei prodotti da utilizzare: 1 kg e mezzo circa di sovracosce di pollo, 2 dl di panna fresca, brodo (anche vegetale), un bicchierino di brandy, 1 cucchiaio di farina, mezzo cucchiaino di zafferano in polvere, prezzemolo, olio extra vergine d’oliva e burro. Come vedete, di zafferano se ne usa davvero poco. E viene da dire meno male, dal momento che oltre ad essere buonissima, è una spezia molto costosa. Fortunatamente ne bastano pochi grammi per dare il giusto aroma al nostro piatto.

Preparazione

Per quanto riguarda la preparazione di questa ricetta, bisogna partire rosolando le sovracosce in una padella con burro e olio. Dopo aver terminato il processo di rosolamento, versate il brandy. Il tutto è da far evaporare a fuoco alto. La cottura a questo punto deve durare almeno un’ora mettendo la fiamma al minimo (man mano, se vedete che la carne sta diventando troppo asciutta, aggiungete un po’ di brodo caldo).

Nota bene: tenetevi sempre a portata di mano un po’ di brodo caldo, così nel caso si potrà versare. Salate e pepate a piacere, mentre che lo zafferanno si scioglierà nel brodo. Una volta che il pollo sarà cotto, aggiungere la farina e un mestolo di brodo. Fatto questo, mescolare il tutto e aggiungere della panna e un po’ di prezzemolo tritato, e aggiustare eventualmente di sale.

Il vostro pollo allo zafferano è quasi pronto, non prima che lo lasciate insaporire qualche minuto a fuoco lento. Ora è davvero pronto per essere servito! Insieme ad esso potete aggiungere anche un po’ di riso basmati, l’ideale per accompagnarlo, oppure dei piselli. E’ ottimo anche con il purè, ovviamente ben speziato con la noce moscata.

In alternativa alle sovracosce si può anche optare per il petto, tramite il quale si possono realizzare dei bocconcini tagliandolo a strisce e poi a cubetti. Insomma, come sempre in cucina, largo alla fantasia!

L’arrosto è una delle ricette maggiormente apprezzate dagli italiani, che quando si ritrovano a tavola per il pranzo domenicale oppure per una ricorrenza particolare lo propongono molto frequentemente come piatto forte del menu. Certo, per preparare un buon arrosto servono diversi fattori, in primis tempo e pazienza.

Anche la cottura è un fattore importante: potete optare per farla in forno, oppure in padella. In ogni caso il procedimento si dividerà in due fasi: nella prima dovrete fare rosolare l’arrosto a temperatura alta, mentre nella seconda bisogna abbassarla e lasciarlo cuocere all’interno.

Per la perfetta riuscita di questa ricetta è fondamentale ovviamente anche la scelta della carne: le più utilizzate sono la carne di maiale, quella di bovino e infine il vitello. Il nostro consiglio è quello di scegliere un tipo di carne con poco collagene: così si conserveranno di più i succhi e le sostanze nutritive contenute al suo interno. La carne risulterà più gustosa e digeribile.

In questo articolo ci concentreremo in particolare su un altro degli aspetti più importanti per rendere un arrosto davvero ottimo, ovvero il taglio. Andiamo dunque a vedere quali sono i migliori tagli per l’arrosto di carne.

Partendo dall’arrosto di maiale, possiamo dirvi questo tipo di carne è particolarmente indicata per la ricetta in questione: ha la giusta quantità di grasso, perciò verrà fuori un piatto tenero e succoso. I tagli da prediligere sono il carrè, il filetto (parte un po’ più secca e quindi va sicuramente lardellato per evitare che l’arrosto rimanga troppo asciutto), il collo e la spalla. Da non dimenticare infine l’arista, che pur essendo una parte molto magra è indicata per la cottura lenta al forno (è un pezzo ottimo se si vuole preparare ad esempio un arrosto alle mele).

Arrivando al bovino, i pezzi più indicati per l’arrosto sono il quarto anteriore nell’area della spalla (in Lombardia è chiamato cappello del prete, mentre in Piemonte arrosto della vena), il tenerone (taglio tra la testa e il costato), la noce e lo scamone (il primo è conosciuto anche con il nome di primo taglio oppure bordone o pescetto, mentre il secondo è posizionato nel quarto anteriore del bovino). Un po’ meno pregiati, ma non per questo meno indicati, sono la polpa o rotondino di spalla, ma anche il petto, il fiocco e la pancia, particolarmente adatti per una cottura lenta per via del copioso grasso che c’è al loro interno.

E veniamo infine alla carne di vitello: ha un gusto molto delicato, perchè tenera e poco fibrosa. Ma quali sono i migliori tagli per l’arrosto di vitello? Sicuramente la lombata e il filetto, perchè non hanno molti tessuti connettivi e perciò risultano essere più teneri rispetto ai pezzi della parte anteriore dell’animale. Di pari livello in quanto a pregiatezza sono i taglia della coscia (scamone, noce, girello e fesa). Per chi ama i gusti un po’ più forti non si possono non citare i tagli delle frattaglie, ma anche fegato e rognoni (parti molto tenere).

Ora avete davvero tutti gli strumenti teorici per poter cucinare il vostro arrosto, non resta che metterli in pratica!

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